La sera del 9 ottobre 1963, alle
22.39, dalle pendici del monte Toc, 300 milioni di metri
cubi di roccia precipitarono alla velocità di 80 km/ora
nel bacino artificiale della diga del Vajont, all'epoca
la più alta d'Europa.
La frana sollevò una immensa onda
d'acqua e detriti che si abbatterono sui paesi di
Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Fae', Erto, Casso
e sulle frazioni di San Martino, Pineda, Spesse, Patata,
Il Cristo.
Complessivamente, la tragedia causò
la morte di oltre 2000 persone.
In questa sezione sono raccolte le
vere testimonianze dei sopravvissuti alla catastrofe. |