Quando si parla del Vajont,
generalmente si pensa ai soldi, ai famosi 77 miliardi
dati dall'Enel Montedison al Comune di Longarone.
Vajont, per noi che lo abbiamo non solo vissuto, ma
soprattutto subito, per noi Vajont vuol dire dolore,
indifferenza, mancanza di aiuto. Dolore per i nostri
morti non ritrovati, dolore per l'infanzia che chi e'
stata rubata, dolore per le nostre radici strappate,
dolore per una vita sradicata che non avremo più,
dolore per la mancanza di memoria per una vita che e'
stata stravolta.
L'indifferenza da parte dello Stato
e' sotto gli occhi di tutti. Lo Stato, in 38 anni, non
e' stato in grado di darci un lavoro, una casa, un
minimo di sicurezza e questo non perché noi non siamo
in grado di fare o perché aspettiamo che altri lavorino
per noi, ma proprio ci ha dimenticati, come se non fosse
successo niente, ci hanno ricostruito un paese che
peraltro non riconosciamo e con questo e' finito tutto
l'interesse. Per noi, però, per noi sopravvissuti e
superstiti, per noi che abbiamo letteralmente perso
tutto e tutti, per noi che siamo stati buttati nelle
mani di estranei solo perché eravamo bambini, per noi
che non abbiamo avuto nessuno che ci curasse o
proteggesse, perché gli altri, quelli che non hanno
perso niente, che quella notte non c'erano, per quelli
che sono venuti da fuori campando diritti che non
avevano, per questi il Vajont e' stato, come ha detto
qualcuno, una manna.
A tutte queste ingiustizie, a tutti i
soprusi a cui siamo stati sottoposti, a tutte le cose e
gli aiuti che le amministrazioni anche comunali che si
sono succedute in questi 41 anni, a tutto questo diciamo
basta. Basta all'indifferenza, basta alle differenze!
Finora abbiamo solo sussurrato il
nostro dolore, ora e' arrivato il momento di urlare, di
urlare a pieni polmoni che noi siamo ancora qui, siamo
vivi, vogliamo considerazione, vogliamo giustizia.
Giustizia per noi, per i nostri morti, per quelli
trovati e soprattutto per quelli non ritrovati. Basta
passare in cimitero per capire che il Vajont non ha mai
conosciuto giustizia!!
Che giustizia e' quella che permette
che dopo 41 anni ci siano ancora croci dove non compare
nessun nome! Ricordatevi che sotto ogni croce c'e' una
persona, con il proprio nome, la propria vita, i propri
sogni e speranze e non c'e' nessuno che ha il diritto di
dimenticare tutto questo e non parlo soltanto di mia
madre, mia sorella, mia nonna, sto parlando di tutte le
croci senza nome e non mi si venga a dire che non e'
possibile dare un nome ad ogni croce, perché dire
questo e' non riconoscere la morte ed il sacrificio di
queste persone. Vogliamo parlare dei soldi raccolti per
noi? Dove sono finiti?
E i giudici tutelari, dove erano
quando si trattava di proteggere gli interessi dei
minori? E le nostre case dove sono?
I problemi sia fisici che
psicologici, chi mai ha pensato a fornirci una
struttura?
Questi sono solo pochi problemi fra i
tanti che il Vajont ci ha regalato.
Speriamo che quello che e' successo
stasera sia l'inizio di un capovolgimento dei problemi
che aspettiamo da quel 9 ottobre 1963. |