La notte della tragedia

DINAMICA DELLA FRANA

La notte del 9 ottobre 1063 alle ore 22,45 , da monte Toc si stacca la frana.

La massa rocciosa ha un volume di circa 250 milioni di metri cubi, scivola dal Toc con un fronte (larghezza) di circa 2 km e precipita nel lago, dove provoca un onda spaventosa (25-30 milioni di metri cubi d'acqua). Parte va verso il versante friulano (Erto, S.Martino), ma la gran parte scarica verso Longarone; l'onda non travolge la diga, la salta, lambendo l'abitato di Casso, per poi precipitare gių verso il Piave. La stretta valle del Vajont fa acquistare ancora pių potenza all'onda, che sbocca a Longarone con un'altezza di circa 70 metri generando uno spostamento d'aria pauroso.

Tutto viene travolto senza che l'uomo possa farci niente.

Alle prime luci dell'alba la tragedia si mostra in tutta la sua durezza.

 

Il bilancio finale č di circa 2.000 vittime.

La valle di Longarone, il giorno dopo (foto Zanfron)

la valle di Longarone  la mattina del  10  ottobre

la valle di Longarone  la mattina del  10  ottobre

fase dei soccorsi