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Vajont - La diga del
disonore
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Nel film sono raccontati gli anni che
precedettero la tragedia del Vajont: progettisti arroganti, tecnici
inconsapevoli, il sottosuolo che sempre più fa sentire la propria
presenza man mano che la pellicola procede nella sua avanzata; tutto ciò
costituisce l’essenza primaria del film.
Vajont racconta di come è successo che 260 milioni di metri cubi di terra si siano staccati il 9 ottobre del 1963 dal un monte in provincia di Belluno e siano caduti nel lago artificiale creato dalla diga del Vajont, sollevando un’onda di 250 metri e causando 2000 morti. |
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ecco alcune ns. riflessioni:Questo film fa rivivere eventi passati come se fossero appena accaduti. Per quasi 40 anni questa tragedia è stata dimenticata, ma grazie a Marco Paolini e a questo film si torna ancora a parlarne. Vedere il film mi ha fatto riflettere molto sulle tragedie provocate dagli uomini; spero che questo disastro serva almeno a prevenirne tanti altri e che l’uomo mediti più di prima quando deve intervenire sulla natura e sull’ambiente. Mi sono rimaste impresse le scene in cui l’ingegner Biadene, non volendo ammettere che la frana sarebbe caduta nel bacino, cercava sempre il modo per dire che non c’era alcun pericolo. Mi ha colpito anche l’ultima scena in cui è arrivato il geometra Montagner sui resti di Longarone e ha trovato la sedia a dondolo della moglie. Ancora più toccante è il momento in cui Montagner, vecchio e stanco, spiega che nella tomba della moglie non c’è nulla, facendo capire che il corpo non è stato più ritrovato.
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se vuoi saperne di più | ||||
sull'argomento c'è anche un altro film:" Quella notte ......." | ||||
Enzo Balestrieri | regista di Clown
in Kabul, 85 minuti in digitale frutto di un anno, ottobre
2002/giugno 2003, vissuto dal regista romano a Longarone nuova, a fianco
dei testimoni sopravvissuti. |
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”Quella notte...” nasce per volere dei comuni di Erto
e Casso. Non è stata una mia idea ma ho incontrato la giornalista Vastano in Afghanistan mentre giravo Clown in Kabul; lei stava lavorando già al suo libro e mi propose di realizzare “Quella notte...”. |
la locandina |
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Lucia Vastano che, continuando con il suo libro-inchiesta il lavoro avviato da Tina Merlin, ha ispirato ”Quella notte...” Quella notte le stelle videro le montagne camminare. La Vastano racconta il dopo Vajont e gli effetti |
diabolici della più grande “catastrofe innaturale” in tempo di pace del nostro Paese. Soprattutto la legge n.357/1964, la cosiddetta “Legge Vajont”, |
Lucia Vastano |
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